"La Xª Flottiglia MAS era un corpo militare indipendente, che faceva parte della Marina Nazionale Repubblicana della Repubblica Sociale Italiana dal 1943  al 1945. Venne fondato, in seguito all'armistizio italiano con gli Alleati dal quale si dissociarono, da Junio Valerio Borghese che mantenne il nome dalla precedente unità della Regia Marina di cui era capo, dopo essere subentrato a Ernesto Forza nel maggio 1943. Durante i due anni operò in coordinazione coi reparti tedeschi  per contrastare l'avanzata alleata dopo lo sbarco di Anzio, sulla Linea Verde (precedentemente identificata come linea Gotica) e nel Polesine in operazioni anti partigiane. La Xª Flottiglia MAS si arrese il 26 aprile 1945, dopo la cerimonia dell'ammaina bandiera nella caserma di piazzale Fiume a Milano, ai rappresentanti del CLN".

Simonelli Ivo classe 1925, si arruolò nella Xª Flottiglia MAS dopo l'otto settembre 1943, fu indirizzato al corso di addestramento al San Marco, lido di Venezia e al corso di paracadutismo, a Tradate, con istruttori tedeschi su aerei "Junker ju 88". Alla fine dell'addestramento su inviato nell'altipiano di Asiago per azioni anti partigiane e nella selva di Tarnova contro i Titini, per contrastarne l'invasione dell'Istria e della Venezia Giulia. Fu fatto prigioniero degli inglesi e internato nel campo di concentramento di Coltano, allestito al termine del secondo conflitto mondiale dagli Alleati nella omonima frazione del comune di Pisa, che fu utilizzato tra luglio e settembre del 1945 come centro di raccolta per prigionieri di guerra fascisti della ex Repubblica Sociale Italiana e collaborazionisti dell'esercito tedesco di altre nazionalità. Venne arruolato a forza nella rinata marina militare con la perdita dei gradi a causa della sua appartenenza ideologica e imbarcato sui sommergibili. Un grande spirito ha animato la sua vita, emigrato in Francia nel '47 dove ha vissuto fine alla fine della sua vita, era stato direttore di una grossa azienda nazionale. Cosciente del suo male e sentendo oramai vicina la sua morte, e' tornato in Italia  per incontrare per l' ultima volta i suoi fratelli, raccontando, su mia sollecitazione, con voce commossa qualcosa dei suoi trascorsi nella decima e purtroppo, affaticato dal male che non gli dava tregua, non è riuscito a raccontarmi molto. I suoi figli mi hanno consegnato le sue foto, scattate durante la sua appartenenza alla decima e quì le propongo come ricordo di un soldato coerente delle proprie scelte.


Classiche immagini di franchigia e di vita militare.