CARATTERISTICHE TECNICHE E COSTRUTTIVE


Moschetto modello 1891, in dotazione ai Moschettieri del Duce, era caratterizzato dalle cromature presenti  in alcuni componenti.
Le caratteristiche balistiche, tecniche e costruttive sono le stesse del moschetto modello 1891.
La cassa era d'ebano o verniciata di colore nero, mentre qualche testimonianza afferma una colorazione con anilina all'alcool.
Dato lo spessore della cromatura presente sull'otturatore, si presume che tali armi non potessero essere facilemente utilizzabili.

Un sentito ringraziamento al Col. della Folgore, Filippo Mastrovito e al Museo dei paracadutisti italiani di Pisa, per l'ospitalità e disponibilità.
La produzione:


Non esiste una produzione vera e propria specifica per questo moschetto modello 1891.
Di fatto sono state trovate alcune armi sia di produzione Gardone Val Trompia (come il moschetto proposto) e F.N.A. Brescia; mentre non si conosce la quantità totale dei moschetti trasformati.
Il corpo dei "moschettieri del Duce" fu istituito l’11 febbraio 1923 con miliziani aderenti alla Milizia Volontaria Sicurezza Nazionale. I Moschettieri erano volontari e venivano assunti dopo severa selezione e dato che il loro servizio era considerato un grande privilegio, non era prevista alcuna retribuzione,
di conseguenza avevano un altro lavoro e prestavano servizio a turno durante il loro tempo libero. 
Si trattava quindi di un reparto preposto alla guardia d’onore presente alle sedute del gran consiglio del fascismo e a funzioni di rappresentanza connesse alle apparizioni pubbliche del Duce.
Facilmente distiguibili per la loro uniforme, confezionata su misura a spese della segreteria del Duce,
dipendevano direttamente dal comando generale della MVSN e avevano un ufficio logistico presso tale comando situato in viale Romania a Roma.
Il reparto, forte di 180 uomini, era diviso in sei manipoli comandato da un aiutante, suddivisi a loro volta in sei squadre composte da cinque uomini comandati da un moschettiere scelto. Con l'adozione del passo romano di parata, 81 moschettieri, scelti tra i più abili prendevano parte alle cerimonie, come in occasione della visita di Adolf Hitler in Italia nel 1938. Con l'entrata in guerra dell'Italia, volendo i moschetteri arruolarsi nei reparti combattenti, per acconsentire a questa richiesta lo stesso reparto venne sciolto con apposita circolare.
Un corpo con compiti così specifici doveva necessariamente avere uniforme e armamento particolare che li distinguesse da qualsiasi altro soldato ed anche dagli altri membri della milizia.
I colori predominanti nell’ uniforme erano il nero e l’argento e di conseguenza anche il moschetto fu preposto con questi colori.
Sulla culatta era inciso il simbolo del fascio littorio con sottostante la parola DUX.
Il calciolo metallico e le viti di fissaggio sono anch'essi cromati.
Vista destra dell'arma, con le cromature presenti sul calciolo metallico, scatola serbatoio, otturatore e il bocchino.