Culatta mobile, fucili e moschetti mod. 1891
Forgiata in acciaio è di forma cilindrica e serve per alloggiare l'otturatore, il meccanismo di scatto e di alimentazione e permetterne i movimenti.
Questa struttura si può considerare il cuore del fucile infatti in essa convergono e interagiscono tutte le parti essenziali dell'arma. che a parte le due varianti dell'otturatore (ininfluenti sul funzionamento) è identica per tutti i fucili e moschetti derivati dal modello 1891.

Esternamente si notano:
l'apertura per il serbatoio, lo spacco per il passaggio del manubrio dell'otturatore, la codetta con la filettatura per la vite d'unione con il serbatoio, la scanalatura longitudinale per il passaggio del dente di arresto del cane, la finestra per il dente di scatto, l'incavo trasversale per l'aletta del tubetto.
Anteriormente ed inferiormente:
il dente che si alloggia nel traversino metallico della cassa per trasmettere a quest'ultima il rinculo; il suddetto dente è interamente filettato per l'unione con la vite anteriore del serbatoio.
Internamente:
un tratto filettato per permettere l'avvitatura della canna, una gola cilindrica con gli incastri per l'appoggio delle alette di chiusura del cilindro-otturatore.
Detti incastri sono intervallati da 2 risalti a fianco elicoidale su cui si impegnano le alette dell'otturatore, 2 scanalature longitudinale entro le quali scorrono le alette e, in quella di sinistra, anche la guida del cane, la finestra per l'espulsione e per l'aletta del bilanciere, il foro per il ritegno dell'otturatore.
La testa del percussore ha un ingrossamento sulla cui superficie posteriore si appoggia la relativa molla, delimitandole la corsa, mentre quella anteriore, all'atto dello sparo, fornisce la superficie di appoggio contro la testa interna del cilindro con lo scopo di bloccare la sua corsa, mentre la punta uscendo attraverso il foro della testa del cilindro, urta l'innesco del proiettile provocandone lo sparo.
La coda del percussore, a ridosso della filettatura, ha una faccia piana che serve da guida al montaggio del cane, con la funzione di impedire la rotazione dello stesso percussore.
Il congegno di scatto è composto dal grilletto, dal bilanciere con relativo dente di scatto, l'espulsore ed il ritegno dell'otturatore collegato al grilletto per mezzo di uno sprone.
La parte superiore del grilletto è caratterizzata da tre gobbe di contrasto che hanno lo scopo di consentire lo scatto in due tempi, tirando il grilletto il tiratore avverte un primo arresto, dovuto all'ingaggio della prima e seconda gobba sulla base della culatta, con la successiva premuta del grilletto, l'ingaggio della terza gobba consente la partenza del colpo.
Il grilletto è imperniato al bilanciere a sua volta collegato alla culatta mobile per mezzo di un occhiello centrale. Il bilanciere alloggia nella parte posteriore il dente di scatto, fissato al bilanciere con un perno che ne permette un breve basculamento ed anteriormente l'alloggiamento dell'espulsore con la sua molla. Questa molla a spirale serve a rendere elastico l'espulsore ed a riportare in posizione il bilanciere a scatto avvenuto, da cui il nome "molla di scatto ed espulsore".
CULATTA MOBILE
Giunzione tra culatta mobile e canna, tramite avvitatura
Vista inferiore della culatta, si notano i fori filettati per la giunzione col serbatoio, la grande apertura per la comunicazione col serbatoio e le aperture di congiunzione col meccanismo di scatto così identificate:
-apertura per il congegno di espulsione
-apertura per il ritegno dell'otturatore
-apertura per il passaggio del grilletto
-apertura per il dente di scatto
Viste laterali della culatta e alloggiamento interno dell'otturatore.
CONGEGNO DI SCATTO
Dente di scatto
Grilletto
Ritegno dell'otturatore
Bilanciere
Molla
Gobbe per lo scatto graduale del grilletto.
Espulsore
Coppiglia di bloccaggio alla culatta
Semplificazione del cane che viene richiamato dalla molla del percussore, quando il dente di scatto si abbassa alla premuta del grilletto.
Vista bilaterale del congegno di scatto e relativa coppiglia di bloccaggio alla culatta mobile.
Azione delle 3 gobbe.
Si deduce dalla foto la sua azione dall' appoggio sulla base della  culatta mobile, che con la premuta del grilletto, fa abbassare il dente di scatto che libera il cane richiamato dalla molla, quindi il percussore e conseguente partenza del colpo.
Sprone
OTTURATORE
Corpo dell'otturatore
Dente d'estrazione bossolo
Asta e percussore
Molla
Cane
Tubetto di sicurezza
Bottone filettato di chiusura
Bottone zigrinato col foro filettato di chiusura sulla coda del percussore, notate l'incavo dove si blocca il pernetto a molla,  posto sulla testa del cane per impedirne la rotazione e quindi un eventuale svitamento accidentale.
CONGEGNO DI SICUREZZA CARCANO
Il congegno di sicurezza a tubetto del fucile mod.1891 è derivato da quello ideato da Salvatore Carcano, per l'otturatore utilizzato nella conversione 1868 delle armi ad avancarica mod. 1860, sia fucili che moschetti, le carabine mod. 1856 e i moschetti mod. 1844.
Nell'Atto Nr. 132 del 9 Agosto 1903, sono forniti gli schemi per distinguere facilmente i due tipi e procedere alle sostituzioni non ancora effettuate:

"È stato accertato che in armi mod.91 in distribuzione presso i corpi, e nelle quali venne effettuata la sostituzione generale degli estrattori di nuovo tipo (N.T.), si riscontrano tuttora cilindri muniti di estrattore di vecchio tipo (V.T.). L'inconveniente ha certamente origine dal fatto che i due estrattori sono poco dissimili l'uno dall'altro, e perciò facilmente scambiabili fra loro. A farli ben distinguere l'uno dall'altro, serve l'annesso disegno schematico, in grande scala, che ne segnala la differenza, consistente essenzialmente nel fatto che l'estrattore N.T. ha la testa (guardata di profilo) raccordata con una curva, mentre la testa dell'estrattore V.T. è costituta da due pianetti che si incontrano in uno spigolo. Se si guarda invece la testa dell'estrattore di fronte, si vede in quello V.T. uno spigolo trasversale mediano, che non esiste in quello N.T.

Il Sottosegretario di Stato: B.Zanelli"

L'adozione di una seconda e sostanziale modifica fu stabilita con la Circolare Nr. 40 del 28 Gennaio 1913. Il nuovo tipo di estrattore non attraversa più l'aletta ma le giace accanto, tale accorgimento comportò la conseguente modifica del cilindro.

               Adozione del nuovo estrattore e dei nuovi cilindri per armi mod. 91

"Il Ministero in seguito al parere del competente ispettorato d'artiglieria ha determinato di adottare ed introdurre in servizio i seguenti materiali: - Estrattore mod. 912 per armi mod. 91; Cilindro mod. 912 per armi mod 91; Cilindro mod. 912 per moschetti mod. 91. Tali materiali verranno di conseguenza applicati oltrechè alle armi mod. 91 di nuovo alllestimento, anche a quelle dotazioni di mano in mano che, per esse, occorra effetuare il cambio dell'otturatore (omisiss)

Il Ministro: P. Spingardi
Notate l'incavo ricavato nel cilindro dell'otturatore, del percorso del dente presente nel tubetto, che salendo verso il cane permette la decompressione della molla del percussore e così rendendo vana la possibilità di sparo.
La struttura si presenta come un tubetto metallico, con all'estremità il dente di guida e alla parte opposta un nasello, la cui parte esterna è zigrinata.
FUNZIONAMENTO GENERALE
Otturatore in posizione di riposo.
Otturatore in posizione di sicurezza, notate il nasello del congegno di sicurezza che premuto col pollice e ruotato verso sinistra è arretrato spinto dalla molla del percussore ed è ritto a 90° a ridosso del cane, impedendo tra l'altro la visuale del mirino, indicando indirettamente al soldato che non può sparare.
Per riarmarlo è sufficiente premere in avanti il nasello zigrinato del congegno di sicurezza e quando arrivato a fine spinta, delimitata dal contatto col cilindro dell'otturatore, viene fatto ruotare verso destra, riportando il nasello nell'incavo di alloggio sul legno.
In questo modo viene riattivata la pressione della molla del percussore e quindi mettere l'arma in condizioni di sparo.
Partendo da una condizione di dopo sparo, agiamo sul manubrio dell'otturatore spingendolo verso l'alto, la spinta lo fa ruotare di 90° assieme al cilindro permettendo ai tenoni di disimpegnarsi all'interno della culatta, mentre il cane, che è bloccato nella guida della culatta, non può ruotare.
Inoltre un leggero arretramento dell'otturatore, dovuto al raccordo elicoidale tra le scanalature orizzontali e i risalti di impegno delle alette, ha permesso il distacco iniziale del bossolo.

Tirando indietro l'otturatore, l'estrattore trascina con sé il bossolo che è stato ingaggiato dall'unghia.
Intanto l'espulsore gradatamente sporge dal foro della culatta mobile man mano che l'otturatore arretra, permesso dalla scanalatura longitudinale presente sul cilindro e quando il bossolo urta contro l'espulsore, viene proiettato fuori obliquamente a destra, ottenendo così l'estrazione del bossolo.

Intanto la molla dell'elevatore, alloggiata dentro il serbatoio, ha proposto il successivo proiettile che è dentro la lastrina di caricamento.
La spinta in avanti dell'otturatore, incamera il proiettile, mentre il cane, viene bloccato dal gioco del bilanciere che con l'avanzamento dell'otturatore spinge verso il basso l'espulsore e contemporaneamente eleva il dente di scatto.
Questo movimento permette alla molla dentro il percussore di comprimersi e far si che l'otturatore sia pronto per la posizione di sparo. 
Ruotando verso destra il manubrio dell'otturatore si determina la chiusura della canna, effettuando così il caricamento completo e l'arma è pronta per sparare nuovamente.
Punto di arresto del dente del tubetto di sicurezza, in condizione "sicurezza"
Otturatore in posizione di sparo, notate il cane retratto, il perno del percussore  a vista e il congegno di sicurezza appoggiato nel suo
incavo ricavato
nel legno.
ndr. Questa pagina è da considerarsi valida per tutti i fucili e moschetti modello 1891 e quindi verrà riproposta per la descrizione delle armi successive.

Per facilitare l'assemblaggio dell'otturatore e nello specifico determinare l'allineamento del percussore col tubetto di sicurezza, in tempi successivi furono incise, su queste parti, delle frecce o linee come riferimento (collezione B. Brussani).
Foro di sfogo dei gas, generati al momento dello sparo.
Otturatore di vecchio tipo, con manubrio diritto.
Particolare dell'unghia alloggiata a fianco del tenone, nell'otturatore di nuovo tipo.
Scanalatura longitudinale del cilindro, dove scorre l'espulsore che viene completamente liberato, arretrando l'otturatore.
La molla dell'espulsore libera verso l'alto l'espulsore che urta il bossolo spingendolo verso l'alto e quindi lo espelle.
Particolare dell'unghia passante dentro il tenone, nell'otturatore di vecchio tipo.
Molla del percussore, con 32 spire e percussore.
Otturatore di nuovo tipo,con manubrio ricurvo.
Otturatore di nuovo tipo,con manubrio diritto.
Disegno schematico rielaborato da manuale d'epoca.
Disegno schematico rielaborato da manuale d'epoca.
Schema fornito per distinguere gli estrattori. (collezione Eriode Bagioni)