CARATTERISTICHE TECNICHE E COSTRUTTIVE

CANNA  (visualizza)
E' fatta di acciaio fuso al crogiuolo, lunga 451 mm, il profilo esterno è tronco-conico, le righe
sono 4  con andamento destrorso a passo costante di 24,00 cm.
Anteriormente si notano il vivo della volata che porta superiormente un mirino inserito a coda
di rondine posto su un anello.
Nella parte posteriore della canna è montata una tacca di mira fissa, bloccata con una vite,
per la distanza di 100 m e sopra inciso il calibro dell'arma 7.92 in altri casi 7.9 oppure niente.
Verso la culatta troviamo un ingrossamento, anch'esso tronco conico, sul quale sono incise
la matricola (spesso scritte col pirografo) e quando presenti il nome della fabbrica, il nome
della città ove risiede la fabbrica, l'anno di costruzione, l'era fascista e i vari punzoni di
collaudo.
Il tratto filettato è la parte di congiunzione con l'avvitamento alla culatta mobile.
Il profilo interno, presenta posteriormente la camera di cartuccia al termine della quale  inizia
il tratto cilindrico rigato.
CASSA  (visualizza)
E' in legno di varie essenze a seconda dell'origine, ed è costituita dal fusto, dall'impugnatura
e dal calcio dove troviamo a volte impresso il valore del calibro 7,92.
La cassa è lunga 830 mm, presenta un breve incasso esterno in prossimità del bocchino,
per il passaggio della bacchetta nettatoia, un lungo incasso interno longitudinale per
l'alloggiamento della canna, un altro incasso interno per l'alloggiamento del traversino, altri
incassi per i fornimenti e due fori in prossimità della coda della culatta e del traversino per il
passaggio delle viti di rinforzo (uno per l'arma di trasformazione tedesca).
FORNIMENTI   (visualizza)
Sono il bocchino, con la vite passante di bloccaggio, che ha al suo interno l'asola per il
passaggio della bacchetta nettatoia, la fascetta, con singolo attacco della cinghia tenuto in
sito con una molla che blocca il copricanna.
Il calciolo metallico, il traversino, le viti di culatta, i tubicini e le due viti di rinforzo, il tutto è
protetto superficialmente mediante brunitura lucida.
Caratteristiche della produzione
delle armi modello 38 in cal. 7,92
Moschetto modello 38 per ts
velocità iniziale m/s 725
peso senza baionetta kg 3,26
lunghezza senza baionetta cm 91,9
lunghezza canna mm 451 (69 calibri)
rigatura 4 righe destrorse
passo rigatura costante
Il moschetto modello 38 per ts segue praticamente la stessa evoluzione del moschetto
modello 38, sia per la produzione o meglio la trasformazione tedesca e quella italiana
post-bellica.
Anche questo moschetto modello 38 per ts fu destinato al mercato arabo e la
trasformazione, effettuata dalla F.N.A. Brescia (FNA-B) è quantificata, in base al campo
matricolare riscontrato, in circa 25.000 unità.
Particolare curioso ed insolito è che in alcune produzioni FNA Brescia, stando alle
dichiarazioni di alcuni collezionisti americani, non è possibile inastare la baionetta per
problemi riscontrati sul diametro delle canne; sembra che il passo di rigatura e la foratura
di canne su cui non è possibile montare la baionetta, si avvicina a quella delle armi in
calibro 7,92i, usato nel Gewehr 98.
Per la trasformazione del moschetto modello 38 per ts furono adoperate armi in calibro
7,35 e in calibro 6,5.
CULATTA MOBILE  (visualizza)
Forgiata in acciaio è di forma cilindrica e serve per alloggiare l'otturatore, il meccanismo
di scatto e di alimentazione e permetterne i movimenti, sulla parte superiore della culatta
mobile e sul manubrio dell'otturatore (produzione italiana)  si trova incisa la lettera S, che è il
sinonimo del munizionamento spitzer (appuntito).
Esternamente si notano:
l'apertura per il serbatoio, lo spacco per il passaggio del manubrio dell'otturatore, la codetta
con la filettatura per la vite d'unione con il serbatoio, la scanalatura longitudinale per il
passaggio del dente di arresto del cane, la finestra per il dente di scatto, l'incavo trasversale
per l'aletta del tubetto.
Anteriormente ed inferiormente:
il dente che si alloggia nel traversino metallico della cassa per trasmettere a quest'ultima il
rinculo; il suddetto dente è interamente filettato per l'unione con la vite anteriore del
serbatoio.
Internamente:
un tratto filettato per permettere l'avvitatura della canna, una gola cilindrica con gli incastri
per l'appoggio delle alette di chiusura del cilindro-otturatore.
Detti incastri sono intervallati da 2 risalti a fianco elicoidale su cui si impegnano le alette
dell'otturatore, 2 scanalature longitudinale entro le quali scorrono le alette e, in quella di
sinistra, anche la guida del cane, la finestra per l'espulsione e per l'aletta del bilanciere, il
foro per il ritegno dell'otturatore.
Nella cassa, troviamo tra l'impugnatura ed il fusto un'apertura per mettere in comunicazione
il SERBATOIO  (visualizza) con lo spazio di caricamento della culatta.
La modifica del ritegno dell'otturatore, fatta per poter inserire l'otturatore senza dover
premere il grilletto e la parte superiore della culatta mobile con incisa la lettera S (solo
produzioni post-belliche).
Il nuovo profilo del gancio a becco, posto dentro la
scatola serbatoio, per agganciare e tenere ferma la
nuova lastrina; nell'immagine la zona verde identifica
la parte asportata.
La testa dell'otturatore e la manetta con stampata la lettera S (solo produzioni post-belliche).
Tacco di legno posto dentro il serbatoio, che a sua volta è
bloccato da una o due spine trasversali.
F.N.A. Brescia /L.Franchi Brescia 1950-1954
Moschetto ts di produzione Terni che deriva da
un'arma in cal. 7,35, precedentemente
trasformato da una canna di fucile modello 1891.
Si può notare il taglio, su questa produzione FNA,
che in origine serviva per la vite di bloccaggio
dell'alzo a quadrante sul risalto ricavato sulla canna
posto sui fucili modello 1891.
La produzione

Gli arsenali di trasformazione del moschetto ts in cal. 7,92 furono:

KRIEGHOFF (Klagenfurt) 1945
F.N.A. Brescia/FRANCHI  1950-1954