CARATTERISTICHE TECNICHE E COSTRUTTIVE
CARATTERISTICHE BALISTICHE

Velocità iniziale alla volata: m/s 660
Velocità di rinculo: m/s 2,42
Angolo di rilevamento: 4' 00"
Pressione massima dei gas sulle pareti della canna in culatta:
Atm. 4.000 con polvere Balistite / Atm. 3.200 con polvere Solenite
Gittata massima: m 3.000
Celerità massima di tiro mirato:  colpi/minuto 12
Durata media della canna: colpi ~ 4000
Scrivere del "moschetto t.s." è certamente un'impresa complessa, principalmente perchè è stata in
assoluto l'arma che, come nessun'altra costruita dagli arsenali italiani, ha subito un ragguardevole
numero di modifiche e secondariamente, in questo altalenarsi di trasformazioni. è abbastanza
normale trovare moschetti con configurazioni ibride, dando addito ad incertezze e ad errate
informazioni.
Abbiamo cercato di dare un ordine cronologico evidenziando le differenze tra una modifica e l'altra,
menzionando contestualmente la circolare o gli atti che la riguardavano; questo grazie ad una
importante collezione a nostra completa disposizione (nella foto alcune di queste armi).
Il moschetto mod. 1891 per t.s. ha le stesse caratteristiche tecniche e balistiche del moschetto
mod. 1891, anche se ha una struttura completamente diversa, si distingue per la cassa più lunga,
che arriva a 8 cm dalla volata, dai fornimenti, dalla baionetta movibile e dalla bacchetta nettatoia
posizionata esternamente, come nel fucile mod. 1891 e tante altre differenze che andremo ad
approfondire.
Il moschetto modello 1891 per t.s. fu distribuito ai reparti di artiglieria, del genio, ai graduati di
truppa, ai reparti logistici degli alpini, alla regia marina e alla milizia forestale.
Con questo moschetto si conclude il capitolo delle armi che hanno fatto "l'Unità d'Italia"; ne sarà
aperto un altro non meno interessante del dopo guerra, della sua crisi economica, l'avvento del
fascismo, le imprese espansionistiche coloniali, la catastrofe della seconda guerra mondiale e la
guerra civile.
FORNIMENTI   (visualizza)
Sono il bocchino, con la vite passante di bloccaggio che a sua volta rende solidale (solo
per i t.s.) la struttura metallica a forma di ferro di cavallo che serve al bloccaggio della
speciale baionetta, nella parte inferiore del bocchino si trova la maglietta per il passaggio
della cinghia.
Il bocchino del moschetto t.s.m. mantiene la stessa struttura, ma si differenzia per
l'attacco della baionetta modificato in modo che si possa inastare quella del fucile mod. 91
e l'abolizione della maglietta per la cinghia, che viene sostituita con un'altra bullonata sul
fusto della cassa.
Il calciolo metallico, il traversino, le viti di culatta ed i tubicini, il tutto è protetto
superficialmente mediante brunitura lucida.
In data 06 gennaio1900, viene ufficializzato anche se la produzione cominciò nel 1898, con l'

     Atto n° 6 del 6 gennaio 1900:
     "Adozione del moschetto modello 1891 per T.S."  

E' adottato ed introdotto in servizio un nuovo moschetto del calibro di mm.
6,5, che prenderà il nome di moschetto mod. 1891, per truppe speciali.
Con apposite  disposizioni il Ministro regola la distribuzione di tale arma ai
corpi che debbono esserne provvisti. 
                                        
                                                                                               Il Ministro: G. Mirri 
Alla Brigata Sassari, forza paris.
CASSA  (visualizza)
E' in legno di noce o faggio (ultime varianti) ed è costituita dal fusto, dall'impugnatura e dal
calcio.
Il fusto presenta un lungo incasso longitudinale per l'alloggiamento della canna, un altro
incasso per l'alloggiamento del traversino, il canale interno ed esterno per la bacchetta
nettatoia ed altri incassi per i fornimenti.
Tra l'impugnatura ed il fusto è ricavata un'apertura per mettere in comunicazione il
SERBATOIO  (visualizza) con lo spazio di caricamento della culatta; il calcio è protetto
da un calciolo metallico fissato con 2 viti.
Un altro particolare in legno è il copricanna che è tenuto in sito dalla fascetta con
maglietta anteriore, solo nelle ultime produzioni.
E' fatta di acciaio fuso al crogiuolo, lunga 445 mm, il profilo esterno è tronco-conico,
anteriormente si notano il vivo della volata che porta superiormente un mirino inserito a
coda di rondine su una base che porta speciali riscontri di bloccaggio dell'anello della
baionetta.
Posteriormente vi è uno zoccolo sul quale è montato l'alzo a quadrante con una tacca di
mira fissa per la distanza di 300 m., una tacca di mira mobile  per la distanza di 450 m., con
tacche laterali di graduazione per il tiro da 600 m. a 1200 m.(lo stesso alzo che monta il
moschetto mod. 1891).
Un ingrossamento con 5 faccette sulle quali sono incise le iniziali della fabbrica, il nome della
città ove risiede la fabbrica, il numero di matricola, l'anno di costruzione e i vari punzoni del
collaudo.
Il tratto filettato è la parte di congiunzione con l'avvitamento alla culatta mobile.
Il profilo interno, presenta posteriormente la camera di cartuccia al termine della quale 
inizia il tratto cilindrico rigato.
Le righe sono 4  con andamento destrorso e passo progressivo di 38,96 cm in culatta con
inclinazione di 3° e di 19,00 cm in volata con inclinazione di 6°, mentre il tratto rigato è
lungo 369 mm.

CULATTA MOBILE    (visualizza)
Forgiata in acciaio è di forma cilindrica e serve per alloggiare l'otturatore, il meccanismo
di scatto e di alimentazione e permetterne i movimenti.
Esternamente si notano:
l'apertura per il serbatoio, lo spacco per il passaggio del manubrio dell'otturatore, la
codetta con la filettatura per la vite d'unione con il serbatoio, la scanalatura longitudinale
per il passaggio del dente di arresto del cane, la finestra per il dente di scatto, l'incavo
trasversale per l'aletta del tubetto.
Anteriormente ed inferiormente:
il dente che si alloggia nel traversino metallico della cassa per trasmettere a quest'ultima il
rinculo; il suddetto dente è interamente filettato per l'unione con la vite anteriore del
serbatoio.
Internamente:
un tratto filettato per permettere l'avvitatura della canna, una gola cilindrica con gli incastri
per l'appoggio delle alette di chiusura del cilindro-otturatore.
Detti incastri sono intervallati da 2 risalti a fianco elicoidale su cui si impegnano le alette
dell'otturatore, 2 scanalature longitudinale entro le quali scorrono le alette e, in quella di
sinistra, anche la guida del cane, la finestra per l'espulsione e per l'aletta del bilanciere, il
foro per il ritegno dell'otturatore.

La produzione

Gli arsenali di produzione del moschetto mod. 1891 per t.s. furono:

BRESCIA 1898-1919
TERNI 1928-1929
BERETTA 1928-1938 (compresa la produzione civile)
GARDONE VAL TROMPIA 1928-1938
PIETRO LORENZOTTI 1930-31
M.B.T. Metallurgica Bresciana Tempini  1930
F.N.A. Brescia  1931-1938 (compresa la produzione civile)
N.eV.C. Brescia,  Napoleone e Vittorio Castelli 19xx-19xx
CANNA  (visualizza)