CARATTERISTICHE TECNICHE E COSTRUTTIVE
CARATTERISTICHE BALISTICHE

Velocità iniziale media
m/s 661 ± 7
Gittata massima m. 3.000 con angolo di proiezione di 32°
Angolo di rilevamento + 4' 00"
Velocità di rinculo m/s 2,42
Pressione massima dei gas sulle pareti della canna in culatta:
Atm. 4.000 con polvere Balistite
Atm. 3.200 con polvere Solenite
Peso del moschetto
con cinghia e cassa in noce: Kg. 3,160
con cinghia e cassa in faggio: Kg. 3,320
Lunghezza del moschetto (tav. costruzione 1896) :
con baionetta ripiegata: m. 0,919
con baionetta inastata: m. 1,263
Con l'atto del 15 Luglio 1893 veniva ratificata l'adozione, datata 9 giugno 1893, del "moschetto modello 1891".
Il moschetto mod. 1891 fu distribuito ai reparti di Cavalleria, Carabinieri Reali, Bersaglieri ciclisti, alla vigilanza dell'aereonautica, ai reparti paracadutisti libici e all M.V.S.N., comunque reparti che avevano già in dotazione i moschetti Vetterli da cavalleria, ed infatti per questa analogia che il moschetto mod. 91 fu chiamato impropriamente "moschetto da cavalleria" o "'91 cavalleria".

Le differenze principali tra il moschetto ed il fucile 1891 sono evidenti e sostanziali.
La lunghezza della canna, molto più corta e conseguentemente il differente passo della rigatura progressiva, un nuovo tipo di alzo a quadrante con nuova graduazione di mira, il manubrio dell'otturatore piegato, la baionetta solidale con l'arma e ripiegabile per mezzo di uno snodo.
Nei primi esemplari, come il fucile, anche il moschetto aveva nella cassa un bullone trasversale di rinforzo, non si conosce la data esatta della sua abolizione.
Era privo di copricanna che causava, subito dopo aver sparato, gravi ustioni alle mani del soldato che incautamente teneva o prendeva il moschetto per la canna.
Le modifiche successive saranno apportate in base all'esperienza maturata nei campi di battaglia nella tragica vicenda della prima guerra mondiale, con l'aggiunta del copricanna per evitare le bruciature e un sistema di bloccaggio della baionetta più solido.


Adozione del moschetto modello1891
Atto n°116 :
" È adottato ed introdotto in servizio per la cavalleria, un nuovo moschetto, del calibro di mm. 6,5, e che prenderà la denominazione di moschetto modello 1891.
Col nuovo moschetto sono anche adottate ed introdotte in servizio, le relative buffetterie.
A suo tempo saranno date apposite disposizioni, per regolare la distribuzione ai corpi della nuova arma e delle relative buffetterie.

                                                          Il Ministro: L. Pelloux
CANNA  (visualizza)
E' fatta di acciaio fuso al crogiuolo, lunga 451 mm, il profilo esterno è tronco-conico, anteriormente si notano il vivo della volata con inserita una braca che porta superiormente un mirino ed inferiormente l'articolazione della baionetta triangolare e fissabile nelle posizioni "a riposo" o "in combattimento" mediante ritegni a molla.
Posteriormente vi è uno zoccolo sul quale è montato l'alzo a quadrante con una tacca di mira fissa per la distanza di 300 m., una tacca di mira mobile  per la distanza di 450 m., con tacche laterali di graduazione per il tiro da 600 m. a 1200 m.

Un ingrossamento con 5 faccette sulle quali sono incise le iniziali della fabbrica, il nome della città ove risiede la fabbrica, il numero di matricola, l'anno di costruzione e i vari punzoni del collaudo, in altre produzioni questo ingrossamento è cilindrico ma reca ugualmente le stesse informazioni come nel precedente.
Il tratto filettato è la parte di congiunzione con l'avvitamento alla culatta mobile.
Il profilo interno, presenta posteriormente la camera di cartuccia al termine della quale  inizia il tratto cilindrico rigato.
Le righe sono 4  con andamento destrorso e passo progressivo di 38,96 cm in culatta con inclinazione di 3° e di 19,00 cm in volata con inclinazione di 6°, mentre il tratto rigato è lungo 375 mm.
CULATTA MOBILE  (visualizza)
Forgiata in acciaio è di forma cilindrica e serve per alloggiare l'otturatore, il meccanismo di scatto e di alimentazione e permetterne i movimenti.
Esternamente si notano:
l'apertura per il serbatoio, lo spacco per il passaggio del manubrio dell'otturatore, la codetta con la filettatura per la vite d'unione con il serbatoio, la scanalatura longitudinale per il passaggio del dente di arresto del cane, la finestra per il dente di scatto, l'incavo trasversale per l'aletta del tubetto.
Anteriormente ed inferiormente:
il dente che si alloggia nel traversino metallico della cassa per trasmettere a quest'ultima il rinculo; il suddetto dente è interamente filettato per l'unione con la vite anteriore del serbatoio.
Internamente:
un tratto filettato per permettere l'avvitatura della canna, una gola cilindrica con gli incastri per l'appoggio delle alette di chiusura del cilindro-otturatore.
Detti incastri sono intervallati da 2 risalti a fianco elicoidale su cui si impegnano le alette dell'otturatore, 2 scanalature longitudinale entro le quali scorrono le alette e, in quella di sinistra, anche la guida del cane, la finestra per l'espulsione e per l'aletta del bilanciere, il foro per il ritegno dell'otturatore.
CASSA  (visualizza)
E' in legno di noce o faggio ed è costituita dal fusto, dall'impugnatura e dal calcio.
Il fusto presenta un  incasso longitudinale per l'alloggiamento della canna, un altro incasso per l'alloggiamento del traversino, il canale esterno per la baionetta ripieghevole ed altri incassi per i fornimenti.
Tra l'impugnatura ed il fusto è ricavata un'apertura per mettere in comunicazione il SERBATOIO  (visualizza) con lo spazio di caricamento della culatta; il calcio è protetto da un calciolo metallico fissato con 2 viti.
FORNIMENTI  (visualizza)
Sono il bocchino, con la vite passante di bloccaggio che reca lo sguscio di appoggio della baionetta quando questa è a riposo e il traversino laterale, tutt'uno col bocchino, per il passaggio della cinghia.
Il calciolo metallico, che reca uno sportellino a molla per accedere al foro della pala del fucile, dove viene riposta la bacchetta nettatoia, scomposta in due parti.
Il traversino con le due asole, per il passaggio della cinghia sulla pala del calcio.
Un altro particolare in legno è il copricanna che è tenuto in sito dal bocchino, il copricanna fu adottato successivamente per ovviare agli inconvenienti di bruciature.
Il traversino, le viti di culatta ed i tubicini, il tutto è protetto superficialmente mediante brunitura lucida.


La produzione

Gli arsenali di produzione del moschetto mod. 1891 furono:

BRESCIA 1893-1919
BRESCIA (F.N.A. Brescia) 1932-1942
TERNI 1928-1938
BERETTA 1935-1943
GARDONE VAL TROMPIA 1935-1942